L’ Animale
Per chi sta seguendo la partita, il match si è aperto con dieci-minuti-dieci di furore messicano, schiantatosi prima su una traversa e immediatamente dopo ad un soffio dal palo destro: prendiamo in mano il libro e leggiamo «Il calcio è così» di Antonio Alvarez Gil, storia di amori e passioni semplici e di dolori, adatta a quel pallone che sembra indirizzato nell’angolino e lo sfiora soltanto, ad un passo dalla storia.
Passa qualche minuto, ed un gol in chilometrica posizione di fuorigioco di Tevez porta avanti l’Argentina. (Inciso. Complimenti alle terne arbitrali odierne e alla buona idea delle FIFA di non introdurre tecnologie di verifiche nel calcio. Abbiamo potuto festeggiare la vendetta tedesca di un gol fantasma a 44 anni di distanza. Ne parleremo domani). Mentre Tevez esulta, scorrono tra le mie mani le parole del racconto «L’animale» di Patxi Irurzun, in cui il protagonista principale finisce per essere lo Show (la esse maiuscola non è un errore) che ha trasformato uno sport in puro spettacolo e business.
E proseguendo nel plot della partita, l’errore del difensore argentino che regala il pallone del 2-0 a Higuain non può non far pensare a «La guerra di Tito», racconto di Mempo Giardinelli, con la melanconica storia di un potenziale campione e la sua fine poco gloriosa ma comunque vicina ai campi di pallone, da cui è davvero difficile potersi staccare.